Come il desiderio di essere comprese può trasformarsi in forza creativa
Scrivere per sentirsi viste e riconosciute è un desiderio che conosco profondamente, e magari anche tu, come me, hai provato quella voglia intensa di essere davvero ascoltata, capita, accolta.
Quel bisogno di lasciare un segno, di mettere nero su bianco le sfumature della tua essenza, nella speranza che, attraverso le parole, qualcuno – magari proprio tu – possa vederti per chi sei davvero.
La scrittura può diventare una forza creativa capace di trasformare questo desiderio di comprensione in una fonte inesauribile di ispirazione. Quando scriviamo, infatti, creiamo uno specchio che riflette parti di noi, anche quelle più nascoste, quelle che forse non riusciamo a mostrare neppure alle persone più vicine.
È lì che nasce la magia: attraverso le parole, possiamo vedere e accettare noi stesse, imparando a riconoscere la nostra autenticità senza filtri o maschere.
Pensa a quando ti metti davanti alla pagina bianca. C’è una voce dentro di te che ti spinge a essere sincera, a lasciar fluire pensieri ed emozioni senza freni. Può spaventare, lo so, spesso scrivere fa emergere parti di noi che neppure pensavo di avere .
Ma è proprio in questo atto di vulnerabilità che troviamo la nostra forza. Come diceva Anaïs Nin: "Non scriviamo mai per essere capiti; scriviamo per comprendere noi stessi." È lì che avviene il miracolo: la tua voce interiore, il tuo mondo nascosto, trovano spazio e significato.
A me è utile tenere un diario: non un semplice elenco di eventi, ma un dialogo sincero con me stessa.
Un consiglio che posso darti? Non preoccuparti della forma, della grammatica, di come "suona" quello che scrivi. Prova a scrivere semplicemente per te, come se nessuno dovesse mai leggere quelle parole, e se hai un diario con il lucchetto forse potrai sentirti ancora più libera e al sicuro.
Scoprirai che, così facendo, emergeranno pensieri e riflessioni inaspettate, piccoli tasselli che compongono la tua storia, e forse vedrai una parte di te che hai sempre cercato di reprimere.
Scrivere ti permette di aprirti a te stessa e, nel farlo, di dare valore alla tua esperienza. Perché ogni volta che lasci andare le parole, è come se dicessi al mondo: “Ecco chi sono”.
Senti che è il momento di farlo?
Il bisogno di sentirsi viste e riconosciute è un sentimento naturale di noi essere umani e affonda le radici nella nostra natura relazionale: siamo esseri sociali, e la nostra identità si costruisce anche attraverso il rispecchiamento con gli altri.
In psicologia, questo bisogno è spesso legato al concetto di mirroring , teorizzato da Donald Winnicott, che ha studiato come nei primi anni di vita l’immagine di sé si sviluppi tramite il riflesso negli occhi di chi ci cura. Io adoro questa immagine, la trovo pura e genuina.
Quando una madre osserva e risponde ai bisogni del bambino, gli comunica che è visto, amato, e in questo modo il piccolo inizia a costruire la sua identità. In età adulta questo bisogno non scompare, ma cambia modalità di espressione e può trasformarsi in desiderio di essere compresi, di trovare uno spazio in cui sentirsi autentici.
La scrittura diventa così un ponte verso quel rispecchiamento, uno strumento per sentirsi accolte, anche se la “risposta” proviene dalle parole stesse. Il ricercatore James Pennebaker, pioniere nel campo della scrittura espressiva, ha dimostrato come scrivere in modo riflessivo sulle proprie esperienze non solo riduca lo stress, ma migliori anche la salute psicologica e fisica.
Pennebaker ha scoperto che le persone che scrivono apertamente su emozioni e traumi sviluppano una maggiore consapevolezza di sé e una visione più equilibrata della propria storia. In altre parole, quando raccontiamo le nostre storie e ci diamo il permesso di essere vulnerabili, accogliamo il nostro vissuto e ci rendiamo visibili a noi stesse.
Un esercizio utile che posso suggerirti è di prendere un’esperienza difficile o un ricordo particolarmente intenso e descriverlo nei dettagli. Fai emergere non solo i fatti, ma anche le emozioni che hai provato.
Poi, prova a riscrivere quella stessa esperienza da una nuova prospettiva, come se fossi una persona cara che ti osserva con comprensione.
Questo tipo di esercizio, utilizzato in molti percorsi terapeutici, può aiutarti a sentirti vista con gentilezza e senza giudizio, favorendo un senso di accettazione e un maggiore benessere emotivo.
La scrittura è un potente mezzo per rispondere a quella voce interiore che cerca comprensione. Ogni volta che lasci fluire i tuoi pensieri sulla carta, non solo esplori e chiarisci chi sei, ma inizi anche a trasformare la tua esperienza, integrando ciò che vivi e come ti senti.
Scrivere diventa così un modo per rispondere a quel bisogno fondamentale di connessione, coltivando uno spazio in cui esistere, riconoscerti e accettarti esattamente come sei.