Ogni parola che scegliamo di mettere sulla pagina porta con sé un frammento di noi: pensieri, emozioni, desideri nascosti. Eppure, spesso ci troviamo paralizzate di fronte al foglio bianco, come se qualcosa, dentro di noi, gridasse di fermarci.
Non è solo il timore di non essere all'altezza o di non trovare le parole giuste. È qualcosa di più profondo, più viscerale. È la paura di essere viste per davvero, di lasciare tracce troppo vere di noi stesse. E se gli altri leggessero e non capissero? E se giudicassero? O, ancora peggio, se capissero fin troppo bene e vedessero qualcosa che nemmeno noi vogliamo affrontare?
Questa paura sottile, ma potente, si insinua tra le dita e si trasforma in un muro invalicabile. E così ci ritroviamo a rimandare, a cancellare, a convincerci che forse scrivere non fa per noi. Ma è davvero così?
Non si tratta solo del classico "blocco dello scrittore", la paura di scrivere nasce spesso da un luogo più profondo: il timore del giudizio, la vergogna, la difficoltà di riconoscere e accettare le nostre verità interiori.
Pensa a quella volta in cui hai scritto qualcosa di profondamente tuo e, rileggendolo, hai sentito l’urgenza di cancellarlo. Ti sei detta: "E se qualcuno lo leggesse? Se fraintendesse?". In quel momento, la tua mente ha iniziato a sabotarti, insinuando dubbi e paure.
Spesso questa paura affonda le radici nel nostro passato: esperienze di giudizio, critiche ricevute, o anche semplicemente il timore di non essere all'altezza. La scrittura ha il potere di rivelarci per ciò che siamo, e questo può spaventare. Scrivere significa aprirsi, e aprirsi significa vulnerabilità.
Ma non è solo questo. La paura di scrivere può essere anche legata alla nostra identità, a chi crediamo di essere e a chi abbiamo paura di diventare. Scrivere ci mette di fronte a noi stesse, senza filtri. E a volte non ci piace ciò che vediamo.
La scrittura autentica richiede onestà. Ci chiede di guardarci dentro senza edulcorare ciò che vediamo. Questo può scatenare resistenze perché, spesso, siamo abituati a proteggerci con maschere e racconti addolciti.
Ma la verità è che nessuno può raccontare la tua storia meglio di te. Nessuno può dare voce alle tue emozioni con la stessa intensità. Il mondo ha bisogno della tua verità, non di una versione annacquata di essa.
La nostra mente è bravissima a trovare scuse per non affrontare la paura: "Non ho tempo", "Non sono abbastanza brava", "Nessuno leggerà mai quello che scrivo". Questi pensieri non sono altro che meccanismi di difesa, strategie del nostro inconscio per evitare il rischio del giudizio. Ma ecco la verità: nessuno nasce perfetto. Nessuna scrittrice ha mai iniziato senza dubbi o paure. Il punto non è non avere paura, ma imparare a relazionarsi con essa.
1. Accogliere la paura e darle spazio
La paura non va combattuta, va ascoltata. Ogni volta che la senti arrivare, fermati un momento e chiediti: "Di cosa ho paura, esattamente?". Scrivilo. Trasformare la paura in parole è già un modo per indebolirla.
2. La mindfulness per scrivere con presenza
La mindfulness è una pratica straordinaria per imparare a scrivere senza farsi bloccare dal giudizio. Provare a respirare profondamente prima di scrivere, lasciare andare i pensieri giudicanti e concentrarsi solo sul presente aiuta a ritrovare la libertà espressiva.
Un esercizio utile? Prima di iniziare a scrivere, chiudi gli occhi e fai tre respiri profondi. Porta attenzione alle tue mani, al suono della penna che scorre sulla carta o ai tasti che si muovono sotto le dita. Questo ti aiuterà a rimanere ancorata al presente e a scrivere con più libertà.
3. Scrivere senza censura: il freewriting
Una tecnica potente per superare la paura è il freewriting: scrivere senza fermarsi, senza giudicare, lasciando fluire tutto ciò che arriva. Non importa se le parole sono disordinate o imperfette, l'importante è lasciare emergere la propria verità.
Prova questo esercizio: imposta un timer di 10 minuti e scrivi senza mai fermarti. Anche se ti sembra di non avere nulla da dire, scrivi "Non so cosa scrivere" finché qualcosa non emergerà. Il solo fatto di continuare a muovere la mano ti aiuterà a sbloccare il flusso creativo.
4. Il coaching per superare i blocchi interiori
A volte, la paura di scrivere è collegata a paure più profonde: la paura del fallimento, dell'esposizione, del rifiuto. Lavorare con una coach può aiutarti a comprendere le radici di queste paure e trasformarle in leve di crescita.
Un percorso di coaching può aiutarti a esplorare le tue convinzioni limitanti sulla scrittura, a trasformare il dialogo interiore e a trovare il coraggio di raccontare la tua storia senza paura.
5. Riscrivere la propria storia
Se dentro di te c'è una voce che dice "Non sei abbastanza brava", prova a rispondere con una nuova narrazione: "Sto imparando, sto crescendo, la mia voce merita di essere ascoltata". Le parole hanno un potere enorme, e scegliere come raccontare noi stesse fa la differenza.
Prova a scrivere una lettera a te stessa, immaginando di essere la tua migliore amica, cosa le diresti per incoraggiarla a scrivere? Questo esercizio aiuta a sviluppare un dialogo interiore più gentile e costruttivo.
Ecco alcuni modi per affrontare il timore di mettersi a nudo sulla pagina:
Scrivere significa darsi il permesso di esistere, di raccontarsi, di essere autentiche. E se la paura arriva, ricordati che è solo un segnale che stai facendo qualcosa di importante.
Prenditi il tempo di ascoltarti, di esplorare il tuo mondo interiore. La scrittura non è un esercizio di perfezione, ma un bellissimo viaggio di scoperta. E in questo viaggio, la cosa più preziosa che puoi portare con te è la tua verità.
Scrivi per te stessa. Scrivi per trovare la tua voce. E soprattutto, scrivi per sentire che ci sei, che esisti, che la tua storia conta.
Non aspettare di sentirti "pronta" per raccontare la tua storia. Scrivi ora, così come sei, con tutte le tue paure, con tutte le tue esitazioni. Perché la tua voce è importante. Perché la tua storia merita di essere raccontata.
Prendi la penna in mano e inizia. Non per gli altri. Per te stessa.