Le storie sono un prodotto umano per l’umanità: questa è una delle mie profonde credenze. Da sempre sono state mezzo per trasmettere conoscenza e saggezza. Fin dall'antichità, infatti, le civiltà hanno trasmesso i loro valori, le loro credenze e le loro esperienze attraverso racconti che hanno resistito al tempo, incisi nella memoria collettiva delle generazioni.
In tutte le culture, le storie ricoprono molteplici funzioni: offrono un terreno fertile per l'esplorazione della condizione umana, agiscono come custodi della storia stessa, sono strumenti potenti per l'educazione e l'insegnamento e diventano ponti tra le esperienze individuali e collettive, offrendo una prospettiva unica e condivisibile sulle vicissitudini umane. Attraverso romanzi, racconti e poesie, autori di tutte le epoche e culture hanno esplorato temi universali come l'amore, il conflitto, la perdita. Questi racconti non solo ci insegnano come affrontare le sfide della vita, ma ci connettono anche con il vissuto degli altri, rappresentano un patrimonio culturale e spirituale fondamentale per l'umanità, unendo generazioni attraverso il tempo e lo spazio. Attraverso di esse, conoscenza e saggezza sono state tramandate e perpetuate, creando un tessuto di esperienze condivise che arricchiscono il nostro modo di vivere e comprendere il mondo che ci circonda.
Grazie al loro potere intrinseco, le storie hanno acquisito anche un’accezione curativa. Quando ci immergiamo in un libro, ci lasciamo trasportare dalle sue parole e attraverso questo viaggio abbiamo la possibilità di riscoprire la nostra essenza più profonda, quella voce interiore che spesso teniamo sopita. Leggere con mente e cuore presenti, aperti ad accogliere, è un modo unico e profondo per stimolare la creatività, trovare ispirazione e sbloccare quei momenti in cui chi scrive percepisce la pagina bianca come un nemico insormontabile.
Ecco, allora, che il libro diventa simbolo di cura e nasce la biblioterapia, l'arte di usare la lettura come strumento terapeutico. Per chi scrive, questa pratica diventa un'ancora di salvezza, una guida che conduce fuori dal labirinto del blocco creativo. Quando le parole sembrano sfuggire alla presa del foglio, un libro “giusto” può essere la chiave per riaccendere la scintilla dell'ispirazione.
Lettura e scrittura, infatti, sono due facce della stessa medaglia; leggere un buon libro può essere il primo passo per scriverne uno perché le storie altrui possono diventare terreno fertile da cui far germogliare le proprie idee di scrittura.
La biblioterapia per chi scrive è una pratica che può essere coltivata e nutrita, giorno dopo giorno, per aprire le porte dell’intuito, della fantasia, della creatività e trovare nuove trame con cui raccontare di sé e del meraviglioso mondo che abbiamo dentro e fuori di noi.
Il blocco della scrittura è spesso, o forse sempre, un blocco interiore: può derivare dalla paura di non essere all'altezza di scrivere una storia avvincente, o dalla sensazione di non avere nulla da dire. La biblioterapia può aiutare a superare queste paure, mostrando che ogni storia ha valore e che ognuno ha una voce unica e incantevole da condividere.
Nella lettura di qualsiasi storia, è essenziale aprire mente e cuore per esplorare nuove idee, culture e prospettive, e per connetterci emotivamente con i personaggi e i temi della storia.
In "Alice attraverso lo specchio" di Lewis Carroll, Alice entra in un mondo completamente diverso, pieno di stranezze e sorprese. Tuttavia, la chiave per apprezzare pienamente questa avventura non è solo la curiosità di scoprire ciò che si trova dall'altra parte dello specchio, ma anche la capacità di abbracciare l'inaspettato e di adattarsi ai cambiamenti. Lo specchio stesso rappresenta la soglia tra il noto e l'ignoto, invitandoci a lasciare da parte le nostre preconcette concezioni per abbracciare nuove prospettive.
Forse ti starai chiedendo perché ho preso a riferimento questo romanzo. Presto detto. Come Alice, quando seguiamo un percorso di biblioterapia, dobbiamo essere disposte a lasciare che le nostre esperienze personali e le nostre convinzioni si confrontino con la storia che stiamo leggendo, per poter crescere e imparare insieme ai personaggi che incontriamo lungo il percorso.
Attraversare lo specchio delle storie con mente e cuore aperti è un viaggio che ci arricchisce, ci sfida e ci trasforma. Come Alice, siamo invitati a esplorare mondi nuovi e affascinanti, ad abbracciare le stranezze e a crescere attraverso le nostre esperienze. Che sia nel Paese delle Meraviglie o dietro lo specchio, ciò che conta è il nostro impegno nel lasciarci guidare dalla curiosità e nell'aprire il cuore alla bellezza e alla complessità delle storie che incontriamo pagina dopo pagina.
Immagina di essere nel bel mezzo di un blocco creativo. Hai provato di tutto: tecniche di scrittura, esercizi di creatività, ma niente sembra funzionare. Decidi di fare una sessione di biblioterapia e la facilitatrice ti consiglia "L'arte di correre" di Haruki Murakami, un romanzo-memoir che esplora il legame tra la scrittura e la corsa.
Murakami descrive come la disciplina della corsa abbia influenzato la sua vita e la sua scrittura, offrendo una metafora potente per chiunque si trovi a lottare con il blocco creativo. Leggendo le sue parole con presenza, con mente e cuore aperti ad accogliere, inizi a vedere la scrittura come un lungo percorso fatto di impegno quotidiano, perseveranza e momenti di introspezione. Quella storia inizia a risuonare in te, riscontri assonanze con la tua esperienza, ti sembra di vedere all’orizzonte la sagoma di un nuovo personaggio e la strada verso una nuova trama sembra costruirsi frase dopo frase. Correre insieme a Murakami ti ha fatto raggiungere la tua meta: una nuova idea per la tua prossima storia è già nel tuo cuore.
Se vuoi sbloccare la creatività con i libri, possiamo fare un bellissimo viaggio insieme per riportare armonia alle tue parole.